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                | dal | al | evento |  
                | 1522-10-11 |  | In                  vicolo                  de'Pepoli, parrocchia di S. Stefano
in Bologna, nasce Ulisse                  Aldrovandi, dal conte Teseo Aldrovandi,
notaio e segretario                  del senato bolognese, e da VeronicaMarescalchi,
cugina di Ugo                  Boncompagni (che diverràpapa con il
nome di Gregorio XIII). |  
                | 1529 | 1533 | Orfano                  del padre in giovane età (1529), viene affidato,
insieme coi                  due fratelli, Floriano e Achille, e le tre sorelle,
Cornelia,                  Isabella, Lucrezia, alla tutela della madre. Apprende
i primi                  rudimenti delle lettere da un precettore privato. |  
                | 1534 |  | Non                  ancora dodicenne, si reca a Roma, all'insaputa dei suoi,
                  "senza danari, con animo ardito". |  
                | 1535 | 1537 | Rientrato                  a Bologna, studia aritmetica con Annibale della
Nave. Su                  suggerimento di questo, per la sua versatilità,
i parenti lo                  impegnano "a tener conti e scriver lettere"
prima                  presso un mercante bolognese, quindi, per circa un
anno                  (1537), presso un mercante di Brescia. |  
                | 1538 |  | Ritornato                  a Bologna, ripreso dal desiderio di viaggiare,
parte nuovamente                  per Roma, spingendosi poi in un lungo e
avventuroso                  pellegrinaggio in Spagna, fino a S. Maria di
Compostella. |  
                | 1539 |  | Tornato                  a Bologna, rinuncia ai viaggi per l'insistenza dei
suoi e                  intraprende un corso regolare di studi: quelli universitari
di                  umanità e di diritto nell'ateneo bolognese. |  
                | 1542 |  | Diviene                  notaio. |  
                | 1547 |  | Dopo                  sette anni di studi (avendo avuto tra i propri docenti
                  Giovanni Gandolfo, Romolo Amaseo, Achille Bocchi per le
                  lettere umane; Mariano Socino, Andrea Alciato, Agostino
Berò,                  Federico Fantuzzi, Nicolò dell'Armi,
Taddeo Seccadenari per                  il diritto), ancorché ormai
prossimo alla laurea in                  giurisprudenza, abbandona le leggi,
per dedicarsi                  completamente alla logica e alla filosofia,
di cui segue i                  corsi bolognesi di Giovanni Antonio Locatelli
e Claudio Betti. |  
                | 1548 |  | Si                  trasferisce all'Università di Padova, dove, per
venti mesi,                  segue le lezioni di logica di Bernardino Tomitano,
di                  filosofia di Marco Antonio Passeri (detto il Genua),nonché
                 di medicina di Giovanni Battista del Monte(detto Montano),
e                  di matematica di Pietro Catena. Il soggiornopatavino appare
                 determinante per la sua formazione logico-filosoficae medica. |  
                | 1549 | 1550 | Ritornato                  a Bologna, risulta coinvolto in un processo per
eresia, quale                  presunto seguace dell'antitrinitario anabattista
Camillo                  Renato. Arrestato con altri sospetti il 12 giugno
1549, il 1°                  settembre pronuncia pubblica abiura, senza
con ciò per altro                  evitare di venir condotto a Roma
per la prosecuzione del                  processo. Quivi rimane circa otto
mesi (settembre 1549-aprile                  1550), parte dei quali trascorsi
in carcere, parte in libertà.                  Ne approfitta per studiare
filosofia e medicina. Al soggiorno                  romano risalgono i primi
interessi spiccatamente                  naturalistici: botanici eittiologici.
In questi ultimi, in                  particolare, gli giovano le opere di
Paolo Giovio e il                  rapporto personale con Guillaume Rondolet,
che si trovava                  allora a Roma. Al soggiorno romano risale
altresì la                  redazione (1550) della sua prima opera
a stampa: Delle statue                  romane antiche, che per tuttaRoma,
in diversi luoghi, et case                  si veggono, pubblicataperò
nel 1556, nel volume di LUCIO                  MAURO, Le antichità
de la città di Roma. Rientrato a                  Bologna, decide
di approfondire gli studi di botanica,                  zoologia, mineralogia,
e di completare quelli medici già                  intrapresi. Per
i primi appare fondamentale la frequentazione                  di Francesco
Petrollini; per i secondi segue i cosi accademici                  ufficiali
di Antonio Maria Betti, Panfilo Monti, Benedetto                  Vittorio,
Bartolomeo Maggi, Giovanni Battista Pellegrino e di                  altri,
"non tralasciando d'udire la anatomia, facendone
                  fare in casa propria innanzi che s'addottorasse".     
           L'interesse per le dissezioni anatomiche rimarrà anchein
                 seguito un tratto fondamentale e costante della sua attività
                  di scienziato. |  
                | 1551 |  | giugno:                  organizza un'escursione scientifica a scopo di erborizzazione,
                  che gli consente di comporre i primi due volumi dell'erbario
                  di piante secche agglutinate. Probabilmente all'estatedi
                 quest'anno risale il primo incontro col botanico LucaGhini,
                 che a quel tempo insegnava nell'ateneo pisano, maamava 
                trascorrere le proprie vacanze estive nella cittàfelsinea.
                 L'amicizia stretta con quest'ultimo è decisivaper
il                  consolidamento della sua vocazione naturalistica. |  
                | 1552 |  | giugno:                  si fa promotore di un'escursione scientifica, ascopo
di                  erborizzazione, alle Alpi di Sestola, Fiumalbo,Frignano,
                 Monte Santo. Compone il terzo e quarto libro dell'erbario
di                  piante agglutinate. |  
                | 1553 |  | giugno:                  intraprende un viggio naturalistico sulla Alpi di
Montegibbio                  (dove osserva anche bitumi, pietre, terre),Sassuolo,
Fiumalbo,                  Lagosanto, Alpidel S. Pellegrino, Alpidella Pania
nel                  lucchese. Si reca quindi a Bagni di Lucca,dove sta 
                trascorrendo le vacanze il Ghini, e con lui erborizzanei
                 dintorni. Passa poi a Lucca e a Monte S. Giuliano; infine
                  raggiunge nuovamente il Ghini a Pisa, dove annota tutte
le                  piante coltivate nel locale orto botanico, di cui questi
era                  fondatore e prefetto. Si reca altresì a 
Livorno e all'Isola                  d'Elba, dove raccoglie piante, minerali
e pesci. Il ricco                  materiale reperito gli serve per arricchire
il proprio museo                  naturalistico e per la composizione dei
volumi quinto, sesto e                  settimo dell'erbario. 23 novembre.
Si laurea in filosofia e                  medicina nell'Università
di Bologna: gli dà le                  "insegne" il filosofo Mainetto
Maintti. Diventa                  membro del collegio dei medici. Il Senato
bolognese gli offre                  la lettura di Logica per l'anno accademico
1553-1554, "ma                  lui non la volse per all'hora accettare per
volersi far i                  scolari particolari, leggendo in casa logica
tutto quell'anno                  ed esercitandosi". |  
                | 1554 |  | maggio:                  compie un'escursione scientifica a scopo di erborizzazione
a                  Monte Balbo (presso Verona), insieme con Luigi Anguillara,
                  Andrea Alpago, Francesco Calzolari e altri. Si reca a Padova,
                  dove stringe amicizia con Gabriele Falloppia; e quindia
                 Venezia, per visitare il giardino dei semplici (orto botanico)
                  di Pietro Andrea Michiel, che non gliene concede peraltro
la                  possibilità in ragione di suoi dissapori con Falloppia.
5                  novembre: inaugura il proprio insegnamento nell'ateneo
                  bolognese dalla cattedra di Logica, "con gran numero et
                  applauso di scolari", tenendo un corso sul primo libro
                degli Analitici secondi di Aristotele (a.a. 1554-1555).Prende
                 a interessarsi al problema della riforma delle "speciare"
                  (farmacie-drogherie dell'epoca, in cui si componevano e
                  vendevano i medicinali). |  
                | 1555 |  | Contribuisce                  attivamente a far chiamare il Ghini a una cattedra
di medicina                  pratica dello studio bolognese. novembre: sebbene
fosse                  costume non trasferire alcun docente dall'insegnamento
di                  logica a quello di filosofia se non trascorso un triennio,
gli                  viene assegnato il corso di filosofia straordinaria,
vertente                  quest'anno sui Meteorologica di Aristotele. Continua
peraltro,                  a insegnare privatamente logica, almeno fino al
1557. |  
                | 1556 |  | maggio:                  muore il Ghini; l'Aldrovandi, suo riconosciuto erede
                  spirituale fra i botanici del Cinquecento, subentra   
             definitivamente nella fitta rete di rapporti scientifici che
                  quegli teneva con i maggiori naturalisti del tempo. Inizia
una                  serie di esperienze per sostituire taluni elementi nella
                  composizione della "teriaca", diffuso medicamento     
           dell'epoca. A quest'anno si ritiene risalga anche l'inizio dei
                  suoi studi per una botanica a base biologica, fondata sugli
                  organi della riproduzione, che anticipa un filone di ricerca
                  poi seguito da Andrea Cesalpino. 4 novembre: riprende le
                  proprie lezioni di Filosofia straordinaria vertenti quest'anno
                  sul De sensu et sensato di ristotele (a.a. 1556-1557).8
                 novembre: essendogli stata altresì affidata, "gratis,
                  nullo stipendio", le seconda lettura straordinaria De 
               simplicibus, "in concorrenza" con Cesare Odoni,          
      tiene la sua prima lezione accademica di botanica medica,         
       dedicando il corso al primo libro De materia medica di           
     Dioscoride, perché "molto utile e necessario ai             
   medici" (a.a. 1556-1557). |  
                | 1557 |  | maggio:                  organizza un'escursione scientifica a scopo di erborizzazione,
                  con i propri allievi, nelle valli comasche e ravennati,
a                  Rimini (dove visita l'orto botanico di Giulio Moderato),
a La                  Verna, Cattolica, Senigallia, Jesi, Filotrano, Macerata,
                  Sarnano, Monti Sibillini, Monte Vettore, Recanati, Loreto,
                  Sirolo, Ancona, Savignano, Forlì, Imola. Novembre:
riprende                  il corso di Filosofia straordinaria, leggendo la
Fisica di                  Aristotele, nonché quello De simplicibus,
leggendo il secondo                  libro di Dioscoride (a.a. 1557-1558). |  
                | 1558 |  | novembre:                  riprende i corsi di Filosofia straordinaria eDe
simplicibus,                  dedicandoli, rispettivamente al De coeloe al
primo libro del                  De generatione animalium di Aristotele(a.a.
1558-1559). |  
                | 1559 |  | Risalgono                  a questo anno i suoi primi progetti, mai attuati,
di un                  viaggio a scopo scientifico nelle Indie (America).
Si adopera,                  senza esito, per trasferirsi all'università
di Padova e per                  far venire il Falloppia a quella di Bologna.
Novembre: passa                  alla cattedra di Filosofia ordinaria dell'ateneo
bolognese,                  leggendo quest'anno i Parva naturalia aristotelici.
Per il                  corso De simplicibus comincia a trattare del sesto
libro di                  Paolo Egineta (a.a. 1559-1560). |  
                | 1560 |  | Quale 
protomedico (sovrintendente all'operato degli "speziali") si occupa del controllo
delle composizioni dei farmacisti per "corregendovi ottanta errori encomissimi".
Ha un figlio naturale Achille. Viene  invitato da Cosimo de' Medicia
leggere nell'ateneo pisano  scienze naturali, ma resta a Bologna.Novembre:
per la  cattedra ordinaria di Filosofia comincia a leggereil primo 
libro del De coelo di Aristotele "un'altra volta";     per
il corso straordinario De simplicibus il De causis  plantarumdi Teofrasto.
Ma gli "scolari, mossi da quelle lettioni e infervoriti, domandornoche questa
lettura    straordinaria per utilità grande cheportava al
Studio fusse  fatta ordinaria, perché non era giustoche Ulisse
fusse  aggravato di due lettioni al giorno". In seguito aciò
           la lettura straordinariaDe simplicibus,
ancorchè fino ad allora affatto secondaria, vienetrasformata in ordinaria,
con la più ampia denominazione "de fossilibus,plantis et    
    animalibus". Trasferendosi a essal'Aldrovandi lascia i due
precedenti insegnamenti. |  
                | 1561 |  | 22                  febbraio: in corso di anno accademico, inaugura la prima
                  cattedra bolognese ordinaria (che terrà fino al1600)
di                  scienze naturali (lectura philosophiae naturalisordinaria
de                  fossilibus, plantis et animalibus), leggendoil De Theriaca
ad                  Pisonem. 25 ottobre: tiene una lezione"De definitionibus
                 microcosmi". Nevembre: riprende il corsodi scienze     
            naturali dedicandolo al primo libro di Dioscoride(a.a.      
           1561-1562). All'arco di anni 1561-1570 si fa risalirela      
           stesura della prima parte del volume primo della suaSyntaxis 
                plantarum. |  
                | 1562 |  | Maggio-giugno:                  si reca a Trento con Camillo Paleotti, Antonio
Giganti e                  altri, per assistere all'apertura del concilio,
nonché per                  erborizzare ed esplorare le miniere di
quella regione. Va a                  Verona, a Mantova (dove visita il giardino
dei semplici di                  Francesco Borsati), a Padova (ove incontra
per l'ultima il                  Falloppia e visita l'orto botanico di Melchiorre
Guillandino)                  e a Venezia. Novembre: inizia il corso leggendo
il secondo                  libro di Dioscoride (a.a. 1562-1563). |  
                | 1563 |  | Si                  adopera affinchè sia redatto un pubblico     
           "dispensario" o "antidotario", che serva                  diguida
all'operato delle "speciarie". A tal fine                  riunisceanche
in casa propria per due mesi un gruppo di                  esperti,ma il
suo progetto verrà realizzato nel 1574. Sposa                 Paola
Macchiavelli. Novembre: inizia il corso sul terzo di                 Dioscoride
(a.a. 1563-1564). |  
                | 1564 |  | Maggio-giugno:                  conduce un'esperienza embriologica osservando
e annotando                  giornalmente le fasi dello sviluppo del feto
nell'uovo di                  gallina. Questa epserienza che, come è
noto, è tipica delle                  ricerche embriologiche di naturalisti
e scienziati (da                  Aristotele ad Harvey e oltre), si inserisce
nel più vasto                  contesto delle indagini zoologichealdrovandiane,
largamente                  basate sui rilevamenti empirici,oltre che sulle
dissezioni                  anatomiche. Comincia a chiederecon insistenza
alle autorità                  bolognesi un orto botanicopubblico.
Novembre: inizia il corso                  universitario sul quartolibro
di Dioscoride (a.a. 1564-1565) |  
                | 1565 |  | 5                  aprile: muore sua moglie, Paola. "Per fugire le      
          tribultioni" si reca presso il fratello Achille (divenuto     
           canonico regolare di S. Salvatore col nome di Teseo), a      
          Ravenna, ove raccoglie marmi e "molte bizarie maritime"       
         per il proprio museo. 10 ottobre: Sposa Francesca Fontana, che 
                diverrà sua valida collaboratrice nella ricerca.Novembre:
                 inizia il corso sul quinto libro di Dioscoride,vertente
sui                  "succhi concreti, pietre, marmi, sassi et metalli"(a.a.
                 1565-1566). |  
                | 1567 |  | Nell'arco                  di anni 1567-1571 tiene il corso di Scienze naturali
sulla                  "metodo divisiva di tutte le cose principali sublunari
e                  loro differentie, cioè inanimati, piante, et animali",
                  prendendo l'abitudine di far seguire all'esposizione  
              asccademica una sotra di esercitazione pratica,           
     "mostrando realmente le cose, doppo il legger che haveva           
     trattato nella lettione". |  
                | 1568 |  | Ottiene 
che sia istituito in Bologna un orto botanico pubblico, che viene situato,
con sua insoddisfazione, in un cortile interno dell'attuale palazzo comunale.
A lui ne è affidata la direzione, essendogli associato, fino al 1571,
Ceasre Odoni,  che teneva il corso straordinario De simplicibus. |  
                | 1569 |  | Giugno:                  organizza un'escursione scientifica a Ferrara ea
Ravenna, per                  raccogliere materiale per il museo. Nei mesi
di                  settembre-ottobre è membro degli Anziani di Bologna. |  
                | 1570 |  | Raccoglie                  i propri lavori di idrologia nell'Historia aquarum
etbalneorum;                  scrive le Definitiones ac synonima in diversisi
linguis                  contenta omnium rerum sublunarium, nempe fossilium,
plantarum                  ac animalium in tres libros digesta; lavora intorno
alla                  stesura di un Dispensatorium pharmaceuticum seu scholia
et                  glossemata in omnibus confectionibus, conditis, …
in                  officinis usitatis, e di un Elucidarium omnium simplicium
                  pharmacorum, quae passim in officinis medicorum usitata
sunt,                  ... Agli anni intorno al 1570 risalgono anche la composizione
                  del volume quattordicesimo dell'erbario, nonchéla
stesura di                  numerosi scritti aldrovandiani sui fossili. |  
                | 1571 |  | 7                  ottobre: intraprende un viaggio di studio insieme conun
                 allievo e un suo "scrittore", recandosi a Ferrara      
          (presso i naturalisti Alfonso e Alessandro Pancia); a Mantova 
                (dove Ippolito Serena gli procura pitture di piante e di
                 uccelli); a Verona, dove, fra l'altro, visita il museodi
                 Francesco Calzolari; a Vicenza; a Padova, ove incontraGerolamo
                 Mercuriale e Federico Pendasi, visita l'orto botanico  
               pubblico, nonché osserva le raccolte del museo naturalistico
                  di Gaicomo Cortuso; a Venezia. Trona a Bologna ripassando
da                  Ferrara. Portata a buon punto la sintassi botanica eanimale,
                 concentra i propri studi su una medicina e farmacologiaa
base                  mineralogica. Ragion per cui, nel novembre del 1571,
per il                  corso universitario, decide di iniziare a trattare
"la                  materia de la pharmaceutica, cominciando da le coseinanimate,
                 come terre, succi concreti, metalli, etc., ches'usano in
                 medicina". In questa "materia" egli tenne più   
              di 700 lezioni nell'arco di 10 anni (fino al 1581), onde  
               esaurire "tutta questa parte farmaceutica",              
  considerando sistematicamente non solo le "cose                  inanimate",
ma anche le piante (radici, foglie, fiori,                  semi ecc.) einfine
"tutti gli animali sanguinei et                  essangui, ovipariet vivipari,
insecti, serpenti, crustacei,                  testacei, etd'ogni specie
d'animali specialissima ancora di                  zoophiti",come attestano
le "sue lettioni epitomali                  dette cosìin comparatione
a i suoi gran comentarii sopra                  Dioscoride". |  
                | 1572 | 1573 | Scrive                  il Discorso naturale. |  
                | 1574 |  | Scrive                  il primo Antidotario bolognese, prontuario per la
corretta                  composizione dei medicamenti, ad uso preciso precipuo
dei                  farmacisti. 8 aprile: nel museo aldrovandiano dodicimila
                  "cose naturali". |  
                | 1575 |  | Si                  apre la controversia (che si concluderà due anni
dopo) sulla                  composizione della teriaca fra l'Aldrovandi,
gli                  "speziali" e il Collegio dei medici bolognesi.     
           Ancora l'anno precedente, l'Aldrovandi, quale protomedico,   
             aveva fatto comporre pubblicamente la teriaca, secondo modalità
                  da lui indicate, nel convento di S.Salvatore. Ma l'11 giugno
                  di quest'anno la Compagnia degli speziali decide di comporre
                  una teriaca, secondo criteri propri, in concorrenza con
quella                  fatta fare dall'Aldrovandi. Questi censura pubblicamente
la                  teriaca degli speziali e nella sua veste di protomedico
ne                  proibisce la distribuzione. La reazione degli speziali
conduce                  (27 giugno) all'espulsione dell'Aldrovandi dal Collegio
dei                  medici e alla decisione delle autorità bolognesi
di                  sospenderlo per 5 anni da tutte le sue cariche (protodicato,
                  direzione dell'orto botanico, ecc.). A sostegno delle proprie
                  ragioni l'Aldrovandi scrive l'Echidnologia, in cui confuta
gli                  argomenti dei suoi avversari sulla teriaca; ne invia
copia ad                  autorevoli naturalisti dell'epoca chiedendone ed
ottenendone                  l'avvallo. |  
                | 1577 |  | Marzo:                  si reca a Roma da Papa Gregorio XIII (suo parente
per parte di                  madre), per chiederne l'intervento sulla questione
della                  teriaca, che infatti viene conclusa con un motu proprio
del                  Pontefice nel maggio. 11 giugno: una lettera del cardinal
San                  Sisto al Reggimento bolognese chiede a nome del Papa,
che l'Aldrovandi                  sia riconfermato quale direttore dell'orto
botanico e, inotre,                  che venga aiutato finanziariamente a
pubblicare le sue opere.                  Giugno: tornando da Roma, l'Aldrovandi
fa tappa a Firenze dove                  riceve numerosi per il proprio museo
dal granduca di Toscana,                  col quale intratterà negli
anni successivi un fitto carteggio                  su questioni naturalistiche.
Luglio: a Bologna ottiene piena                  soddisfazione sulla questione
della teriaca, venendo                  reintegrato ad omnes honores et dignitates.
Con la morte del                  primo figlio Achille si estingue la sua
discendenza diretta                  giacchè altri due figli, avuti
dalla moglie Francesca, erano                  morti in tenerissima età.
4 novembre: inizia il corso                  universitario sui Meteorologica
di Aristotele (a.a.                  1577-1578). La raccolta del suo museo
naturalistico supera il                  numero di tredicimila esemplari. |  
                | 1578 |  | 17                  ottobre: comincia a scrivere un'opera intitolata Historia
                  naturalis. |  
                | 1579 |  | Verso                  la fine di agosto viene colpito da una febbre chelo
costringe                  a letto per sei mesi, impedendogli di iniziare
regolarmente le                  lezioni all'università. |  
                | 1580 |  | Essendosi                  sviluppata una forte epidemia influenzale viene
incaricato dal                  Collegio dei medici di scrivere su di essa
onde suggerire                  provvedimenti sanitari atti a contenere il
contagio: scrive i                  trattati De peste, Historia del mal mattone,
ecc. 13 dicembre:                  inizia a scrivere l'opera Bibliologia. |  
                | 1581 |  | Per                  i corsi universitari rilegge Dioscoride, integrato dalle
                  osservazioni naturalistiche fatte di persone.         
       Nell'autobiografia del 1586, scriverà. "ancora che        
        havesse riprese le medesime lettioni… nondimeno sempre ha
                 detto cose nove et ampliato et rinovato i suoi concetti.
Et                  che quanto sia grande meraviglia ciascuno lo può
vedere,                  sapendo che in tutti i Studii d'Europa èquesta
consuetudine,                  che ogni lettore ogni terzo anno leggale medesime
materie,                  tornando al circulo, et altri ogni6° anno,
cominciando i                  filosofi dalla fisica, et finendonei parvi
naturali, et                  tornando a la fisica; i legisti ogniquarto
anno finiscono il                  suo circulo". |  
                | 1584 |  | 4                  settembre: inizia la redazione dell'opera Theatrum biblicum
                  naturale. |  
                | 1585 | 1586 | Si                  dedica alla stesura dell'opera Admirandorum naturae et
artis                  historia, nonché a quella dell'autobiografia. |  
                | 1587 |  | Ottiene                  il trasferimento dell'orto botanico bolognese in
una sede più                  idonea, nei pressi di porta S. Stefano.
Egli stesso prefetto                  dell'orto, prende alloggio in una delle
due case della nuova                  sede. 22 novembre: progetta l'opera
Ornithologia generalis. |  
                | 1588 |  | Scrive                  il trattato De lucentibus noctu. |  
                | 1589 |  | Termina                  il primo della Syntaxis plantarum, nonché
il Pandechion                  epistemonicon o Selva universale delle scienze. |  
                | 1591 |  | Comincia                  la redazione della Syntaxis plantarum. |  
                | 1593 |  | 26                  luglio: scrive l'operetta De peticulis. Settembre: scrive
il                  trattato Moscologia. Comincia ad avere seri problemialla
                 vista. |  
                | 1594 |  | Avendo                  deciso di iniziare a stampare il risultati delleproprie
                 indagini naturalistiche (in primis di quelle zoologichee
                 mineralogiche), il 16 dicembre firma un contratto con  
              l'editore Francesco de Franceschi, di Venezia, impegnandolo
                  per altro a stampare a Bologna, in una stamperia allestita
ad                  hoc, per non sciupare nel trasportarle a Venezia, letavole
già                  incise. L'esecuzione del contratto avverrà
solo in minima                  parte, causa l'inadempienza dell'editore,
talchè - come si                  vedrà- solo i 3 volumi dell'ornitologia
e quello sugli                  insetti vedranno la luce vivo l'Aldrovandi. |  
                | 1595 |  | E'                  nominato priore della Gabella Grossa. Scrive il trattato
                  naturale, e compone il Catalogus studiosorum virorum. Nel
                  museo aldrovandiano sono raccolte 18000 "cose         
       naturali". |  
                | 1596 |  | Luglio:                  viene eletto sindaco della Gabella Grossa. |  
                | 1597 |  | Marzo:                  è costretto a letto 40 giorni per una "febretta
                  cattarale". |  
                | 1599 |  | Esce                  il primo tomo della sua grande opera naturalistica:
                  Ornithologiae, hoc est de vibus historia libri XII
. Inragione                  dell'età, viene esonerato dagli obblighi
connessi con la sua                  carica di membro del Collegio dei medici. |  
                | 1600 |  | Esce                  l'Ornithologiae tomus alter. L'Aldrovandi chiede
eottiene di                  riportare l'orto botanico nella sua sede iniziale.
Nuovamente                  incaricato del trasferimento egli si avvale perciò
della                  stretta collaborazione del prorpio discepolo prediletto
                  Cornelio Uterverio, che apre l'avesse già aiutato
anche in                  occasione del primo trasferimento a porta S. Strefano
e che                  nel novembre dello stesso anno fa designare qualeproprio
                 successore nella cattedra di scienze naturali enella   
              direzione del giardino dei semplici. 6 dicembre: supropria
                 istanza viene collocato a riposo, lasciando l'insegnamento
                  universitario; unica cosa che conserva è la direzione
                  dell'orto botanico. |  
                | 1602 |  | Pubblica                  il De animalibus insectis libri septem, cum
singulorum                  iconibus ad vivum expressis. |  
                | 1603 |  | Esce                  l'Ornithologiae tomus tertius, ac postremus.
L'etàormai                  tarda e le malattie con essa connesse
lo costringonoormai                  frequentemente a letto. 10 novembre:
fa testamentolasciando                  le raccolte del museo naturalistico,
la bibliotecadi libri                  stampati (circa 3600) e le opere manoscritte
(circa300) al                  Senato bolognese, con l'impegno che il tutto
vengaconservato                  assieme in un luogo idoneo. |  
                | 1605 |  | 4                  maggio: muore a circa 83 anni. Viene sepolto nella tomba
di                  famiglia sita in una cappella della chiesa di S.Stefano
in                  Bologna. |  |  A cura di: Sandra Tugnoli Pattaro  
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