Discorso naturale di Ulisse Aldrovandi. Nel quale si tratta in generale del suo Museo, e delle fatiche da lui usate per raunare de varie parti del mondo, quasi in un Theatro di Natura tutte le cose sublunari, come piante, animali et altre cose minerali. Et parimente vi s' insegna come si de' venir nella certa et necessaria cognitione d'alcuni medicamenti incerti et dubbij, ad utilità grandissima non solo de' medici, ma d'ogni altro studioso. All'Ill.mo et Ecc.mo S.or Giacomo Boncompagni castellano di S. Angelo.
 

nel mio picciol' mondo di natura, nel qual giorno e notte/ non perdonando né a spesa né a fatica, con ogni mio potere cerco di abbellirlo et arricchirlo, sapendo al certo che questa parte, come nobilissima et preclarissima, fu sempre bramata dal nostro gran' Philosopho (Aristotele( come parte rarissima et preciosissima fra tutte l'altre cose da lui trattata nella sua filosofia universale delle cose prodotte dalla ricca et ingeniosa natura. Però il Philosopho, non senza cagione, ma methodicamente volendo trattare de tutte le cose naturali et de tutti gli misti, tanto animati, come inanimati, volse primamente, ne' suoi libri Auscultatorii, trattare della cognitione delli veri principii delle cose create, sendo il suo scopo principale, intentione et fine in tutta la philosophia naturale trattare della scienza de corpi naturali et passioni loro -ma, perché di essi non si potea havere la notitia, se prima non si conoscevano gli veri principii, cause et accidenti communissimi delle cose prodotte, de quali ne diede copiosa et vera notitianegli suoi otto libri Physici -et, acciò la verità più facilmente trovare si potesse, volse addurre le più celebri opinioni de gli più antichi philosophi, acciò non paresse come iniquo giudice volesse dare la sententia contra essi, non ascoltate prima le cause loro, per le quali s'inducevano a simili opinioni.Confutate, dunque, le loro false et erronee opinioni, ci manife


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