Discorso naturale di Ulisse Aldrovandi. Nel quale si tratta in generale del suo Museo, e delle fatiche da lui usate per raunare de varie parti del mondo, quasi in un Theatro di Natura tutte le cose sublunari, come piante, animali et altre cose minerali. Et parimente vi s' insegna come si de' venir nella certa et necessaria cognitione d'alcuni medicamenti incerti et dubbij, ad utilità grandissima non solo de' medici, ma d'ogni altro studioso. All'Ill.mo et Ecc.mo S.or Giacomo Boncompagni castellano di S. Angelo.
 

ti o imperfetti, animati o inanimati,/ quanto continuo fanno bellissimo questo nostro hemisperio, però volse il Philosopho, con gran' prudenza, dopo questi corpi semplici et elementi, trattare de corpi misti. Ma, perché de questi alcuni erano animati, alcuni altri inanimati, però, secondo l'ordine semplice della natura, primamente volse havere parlamento de' inanimati, come quei che di sua naturaerano assai men' composti et più semplici de corpi animati. Ma, perché fra queste specie inanimate altre sono che, in comparatione d'altri corpi inanimati perfetti, sono imperfetti- chiamo imperfetti perciochè la loro generatione si fa prestissimo et perché s'accostano più alla natura degl'elementi che gl'altri composti misti-, però ragionevolmente prima di esse ne trattò il Philosopho la scienza, secondo l'ordine della natura. Et, perché questi corpi imperfetti nascevano da due prossimi principii, cioè dal vapore et essalatione elevati da terra et acqua dal sole del continuo, da quali si generano tai misti imperfetti sì come pioggia, brina, nebbia, rogiata, neve, venti, grandini, saette, stelle cadenti, comete, fulgori et altre diverse impressioni, de quali tutte ne parla diffusamente il Philosopho nel libro della Meteorologia,


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