Discorso naturale di Ulisse Aldrovandi. Nel quale si tratta in generale del suo Museo, e delle fatiche da lui usate per raunare de varie parti del mondo, quasi in un Theatro di Natura tutte le cose sublunari, come piante, animali et altre cose minerali. Et parimente vi s' insegna come si de' venir nella certa et necessaria cognitione d'alcuni medicamenti incerti et dubbij, ad utilità grandissima non solo de' medici, ma d'ogni altro studioso. All'Ill.mo et Ecc.mo S.or Giacomo Boncompagni castellano di S. Angelo.
 

mosi, altri hanno le / squamegrandi et discoperte sottili, come il scarro, la sardena -altri grosse, come la novacula -altri l'hanno scoperte, ma coperte d'un' velame sottile -altri hanno le squame mediocri, fatte a sega, come l'orata -altri l'hanno picciole, come il glauco -altre minutissime, come l'hippuris. Di questi squamosi alcuni sono larghi di corpo di natura, sì come la lodola non cristata et il pholis -altri sono ritondi, che hanno la cotica aspera come il nebbio -altri hanno la pelle sottile, come il cucculo, chiamato cappone vulgarmente a Roma. Seguono di poi gli pesci di forma serpentina, oblonghi, rotondi, senza squame, sì come gli serpenti marini, gli congri, morene, anguille, anguscicole, chiamate acus seu raphis nel Bellone, dal Philosopho. Appreso questo segue l'altro genere chiamato passarini, overo psytoide, che hanno gl'occhi di sopra et a torno a torno il corpo loro hanno le pinule -altri sono asperi, come gli rhombi, canthari -altri politi, come il sfoglio e passaro e cinoglossi. Et fra questi psytoidi se ne ritrovano alcuni squamosi, de quali alcuni hanno le squame grandi, come l'hippoglosso, altri con picciole, come rhomboides, arnoglossi, hanno le squame sottilissime. Oltra questi si ritruovavano pesci di grandezza smisurata, chiama


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