Discorso naturale di Ulisse Aldrovandi. Nel quale si tratta in generale del suo Museo, e delle fatiche da lui usate per raunare de varie parti del mondo, quasi in un Theatro di Natura tutte le cose sublunari, come piante, animali et altre cose minerali. Et parimente vi s' insegna come si de' venir nella certa et necessaria cognitione d'alcuni medicamenti incerti et dubbij, ad utilità grandissima non solo de' medici, ma d'ogni altro studioso. All'Ill.mo et Ecc.mo S.or Giacomo Boncompagni castellano di S. Angelo.
 

io con mio gran' spavento nelle fodine et minere di Pergene, sopra li monti di Trento, già sono dieci anni, in compagnia dell'illustre sig.or Camillo Paleotti e tant'altri. Nelle quali minere copiosamente si cavva la marchesita feconda, per cavvarne l'oro, argento et ramo et piombo, i quai metalli sono misti in questa marchesita, che, di poi, si cuoceno nelle fornaci et, resolvendosi in minutissime parti come polvere, di poi distendendosi nelle tavole de clivi e pendenti, sopra de quali fanno correre l'acqua, la quale porta via tutta la terra, per essere più leggiera del metallo, et l''ro, argento, piombo e ramo restano come più gravi. Et questo si fa principalmente nelle marchesite che oltra gli metalli contengono in sé la terra, ma nelle marchesite feconde, che non contengono niente di terra, non è bisogno questa operatione. Fatta questa operatione si cuoceno et si separano il ramo, piombo, litargirio et altri escrementi, purificando l'oro et l'argento -nelle quali purificationi e fornaci tante belle cose si osservano di poi, sì come cadmie diverse et spodii, cioè cinerole, fiore di ramo, ponfoli


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