Discorso naturale di Ulisse Aldrovandi. Nel quale si tratta in generale del suo Museo, e delle fatiche da lui usate per raunare de varie parti del mondo, quasi in un Theatro di Natura tutte le cose sublunari, come piante, animali et altre cose minerali. Et parimente vi s' insegna come si de' venir nella certa et necessaria cognitione d'alcuni medicamenti incerti et dubbij, ad utilità grandissima non solo de' medici, ma d'ogni altro studioso. All'Ill.mo et Ecc.mo S.or Giacomo Boncompagni castellano di S. Angelo.
 

quali bisogna conoscere per vedere si sono di / buono o mal succo, per causa degl'infermi principalmente. Et quel ch'io dico nelle piante è il medesimo negli uccelli, quadrupedi, pesci, crustacei, ostreacei et altri animali che continuo si mangiano et, per non sapere il loro nutrimento, spesse volte caschiamo in errori grandi.Elogio della botanica.Che diremo dell'agricoltura, alla qual dà tanto utile questa cognitione per la diversità de piante e frutti che in quella si nutriscono, sì come io a pieno dimostro nel mio TRATTATO DELL'AGRICOLTURA.Parimenti alla politia dà utile, come ad edificare, ch'è parte di architettura, per conoscere la natura de legnami, che sono atti a gl'edifici, sì come testifica Vitruvio parlando del larice, fiopa, abete, amedino per gl'edifici aquatici.Che diremo poi dell'utilità et delettatione che si piglia di vedere e gustare tanta verietà di piante et di frutti ad ogni sorte di persone.Appresso, la cognitione delle piante dà grande utilità alla cognitione di se stesso, percioché conoscendo le piante, conosce il principio di se stesso, essendo che l'anima vegetativa è nelle piante, della qual vita prima viviamo. Adunque, conosciamo per quelle il principio di noi stessi, sì come dice S. Augustino nel libro secondo della Dottrina christiana, al capitolo XVI, dove pruova la cognitione degl'animali, pietre, herbe essere molto necessaria al christiano, acciò conosca le cose create, per mezo de quali possa maggiormente conoscer la grandezza d'Iddio -oltra di questo conosciamo tutte le figure, per le quali si comprende la natura di molte cose.Di questa cognitione utilissima quanto ne sia stato studioso Hippocrate ce lo dimostra l'epistola scritta a Crateva -parimenti Democrito et Orpheo et Museo, Hesiodo et Omero, antichissimi poeti:


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