tre cose -sì come a mitridatio, herba da lui trovata, / quale ho nel mio museo et nel giardino publico.Parimenti Iuba sopradetto, re di Mauritania, diede il nome al euphorbio pianta, per nome del fratello medico Antonio Musa, come testifica Plinio.Et non solo dalla cognitione delle piante, come ho detto, si dilettorno gli re, ma, di più, molti che della natura degl'animali fecero scrivere l'historia, come Hierone, Attalo, Iuba, Philometer, Archelao et Antonino imperatore, figliolo di Severo, che ad Oppiano Anazarbense poeta gli donò per gli suoi poemati, scritti della pescagione et venatione degl'animali acquatili, per ogni verso un' philippeo, cioè un scuto d'oro, et scrisse in questa poesia da 5800 versi. Caio Plinio Secondo,nella sua Historia naturale, nella quale per la maggior parte tratta degl'animali et piante, dedicò a Vespasiano imperatore, et molti altri furono gratissimi a suoi prencipi per la dottrina degli animali, sì come Avicenna, dottissimo in ogni genere di scienza, consigliero di Uziro, re di Persia, per la qual dignità molti lo chiamarono prencipe, non dubitò di scrivere molte cose degli animali, sapendo quanto piacere farebbe al suo re scrivendo questa historia.Ritornando a questa divina cognitione delle piante, la qual tanto grata fu all'imperatore Diocletiano, il qual, deposto l'imperio, di continuo attendeva al culto di varie piante, che nel suo giardino nutriva, et, essendo di nuovo ricercato all'imperio, rispose che per le miserie dell'imperio non volea lasciare tante belle speculationi delle
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