Discorso naturale di Ulisse Aldrovandi. Nel quale si tratta in generale del suo Museo, e delle fatiche da lui usate per raunare de varie parti del mondo, quasi in un Theatro di Natura tutte le cose sublunari, come piante, animali et altre cose minerali. Et parimente vi s' insegna come si de' venir nella certa et necessaria cognitione d'alcuni medicamenti incerti et dubbij, ad utilità grandissima non solo de' medici, ma d'ogni altro studioso. All'Ill.mo et Ecc.mo S.or Giacomo Boncompagni castellano di S. Angelo.
 

cuni / huomini, onde veggiamo molti semidei e tante donne illustri et nobili et ignobili huomini essere stati convertiti in varie piante. Questo coprimento altro non ci dimostra se non che tali huomini et donne, per la cognitione ch'hanno avuto in queste piante, dicono essere stati conversi in tali piante -così primieramente pensorno gl'indotti, né senza causa così dissero, perché gl'antichi, quando vedeano uno havere applicato l'animo ad una cosa, dicono essere transformati in quella. Là onde dicea Platone che l'amante vive nella vita dell'amato, perché l'animo suo è nella cosa amata et, così, si dice converso in quella.Appresso di questo non è meraviglia se li medici chiamarono divine le piante, per ritrovarse una certa divinità in quelle, perché, havendo ritrovato molti effetti in quelle senza causa manifesta et vedendo queste operationi occulte, venendo questo solo dalla sostanza et forma, le chiamarono divine, per la nobiltà et divinità di questa cognitione. Si vede che agli primi antichi essere di poi succeduti varii scrittori, come Theophrasto, discepolo d'Aristotile, il quale ha dato tanto utile al mondo per gli suoi divini libri lasciati scritti dell'Historie et cause delle piante.Galeno parimente fu tanto acceso in questa cognitione ch'ebbe ardire di navigare in varii luoghi, sì come in Cipri, Candia, Palestina, Phigia, Lemmo et Siria, per certificare molti medicamenti et per


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