Discorso naturale di Ulisse Aldrovandi. Nel quale si tratta in generale del suo Museo, e delle fatiche da lui usate per raunare de varie parti del mondo, quasi in un Theatro di Natura tutte le cose sublunari, come piante, animali et altre cose minerali. Et parimente vi s' insegna come si de' venir nella certa et necessaria cognitione d'alcuni medicamenti incerti et dubbij, ad utilità grandissima non solo de' medici, ma d'ogni altro studioso. All'Ill.mo et Ecc.mo S.or Giacomo Boncompagni castellano di S. Angelo.
 

Però non potiamo se non grandemente laudare la medicina, quando noi vedemo che il medico che vuol medicare s'attacca più alle medicine semplici che la natura ha create che non fa a quelle che sono composte e trovate per inventioni d'Hippocrate, Galeno, Avicenna, Aegineta e tanti altri greci. Di modo che è molto meglio, potendosi, medicare con l'acqua chiara, che usare acqua di buglossa e cinoglossa, o sia bagno di Maria, o distillate a cappello.Noi veggiamo quei antichi medici essersi contentati de medicamenti semplici et non composti, per più sicurezza che hanno trovato in quegli, havendo veduto molte volte fallacie ne' medicamenti composti, sì come tutto il giorno si ritruova in molti luoghi appresso gli speciali, sì per l'ignoranza di essi, sì anco per non ci essere medici molte volte intelligenti in questa pharmaceutica che possino mostrare gli errori e insegnare la verità a detti speciali. Là onde non è meraviglia se ivi sono ottimamente composti e misti, spesse volte ponendovi una cosa per un'altra, et, miste che siano, niuno, quantunque peritissimo, sa conoscere le fraudi. Però non si può far migliore cosa nelle città che constituire protomedici intelligenti in questa professione, che possano scoprire questi errori et insegnare la verità per utile publico, né fare come in molti luoghi fanno, dove fanno protomedici


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