Ma il buon medico non deve mai ordinare alcuna ricetta nella speciaria finché non habbia ben' conosciuto il male.Non è dubio alcuno che la medicina è arte conietturale et per quelle si viene spesse volte in cognitione delle vere cause del male, le quali conosciute applichiamo sicuramente gli rimedi. Et però ben' diceva Hippocrate che, se il medico raggionevolmente applica il rimedio all'infermo, etiando che presto la sanità non succeda, per questo non dobbiamo mutare et venire a nuovi rimedi, percioché, dicea Hippocrate, se il medico conoscerà il male et con ragione usarà gli medicamenti contrarii, a benché la cura presto non succeda, non per questo s'ha da mutare l'intentione, percioché questo puol avvenire che il male sia in se stesso difficile et repugnante alla natura et a loro medicamenti.Se alcuna difficoltà si truova curativa della medicina, tutta nasce in conoscere il male, il quale conosciuto che sia, che alcuna volta con segni certissimi et evidentissimi si puol conoscere il male, onde, conosciuto che sia, ancorchè la curatione non succeda, la qual è fatta ragionevolmente, non deve per questo il medico, quantunque veda l'operatione della natura differita in dare la sanità, non deve, dico, mutare la sua prima intentione dal medicamento dato, essendo certo che habbia conosciuto il male, al quale habbia dato il vero et conveniente rimedio.Et, siccome l'officio del oratore non è sempre il persuadere, come dice Aristotile nel primo libro della Rettorica, ma il potere et sapere truovare et vedere intorno a ciascun' soggetto quelle cose essere ponno accomodate et utili al persuadere -sì come, ancora,
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