Discorso naturale di Ulisse Aldrovandi. Nel quale si tratta in generale del suo Museo, e delle fatiche da lui usate per raunare de varie parti del mondo, quasi in un Theatro di Natura tutte le cose sublunari, come piante, animali et altre cose minerali. Et parimente vi s' insegna come si de' venir nella certa et necessaria cognitione d'alcuni medicamenti incerti et dubbij, ad utilità grandissima non solo de' medici, ma d'ogni altro studioso. All'Ill.mo et Ecc.mo S.or Giacomo Boncompagni castellano di S. Angelo.
 

che tanta varietà di composti usare. / et di più,come ho detto di sopra, è molto più utile et più laudabile usare semplici delle nostre regioni, massime quei che sono cogniti delle loro facultà, più presto che dell'Indie et altri paesi lontani: parlo di quegli indiani, come radici, gomme et simili, de quali siamo dubbii et incerti -ma, de quegli che siamo certi et che l'esperientia et uso quotidiano mostra giovamento, quegli potiamo usare, et per se soli, et ne composti, per gli morbi misti et difficili, sì come la cannella, cassia solutiva, il legno santo, l'incenso, il been de profumieri, tamarindi, dattili, nardo indico, giunco odorato et simili altri che per brevità taccio.Plinio, nel XIX libro delle sue Historie naturali, dice a questo proposito di usare rimedii semplici. Piace alla natura di usare rimedii facili a ritrovarsi et con poca spesa e che per tutti e luoghi s'offeriscono -et questi rimedii propiamente sono chiamati da greci euporistica, cioè facile a ritrovarse. De quali rimedii ne scrive Dioscoride due libri ad Andromacho dedicati, sì come ancora Dioscoride, nel secondo libro Della materia medica, scrisse de diverse cose naturali, tanto d'animali come de piante, che facilmente se ritrovano, ad Ario philosopho, et si possono con poco pregio porre in uso, appresentandosi per tutto avanti gl'occhi.Non voglio, né posso, già tacere quel che disse Plinio, parlando


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