Discorso naturale di Ulisse Aldrovandi. Nel quale si tratta in generale del suo Museo, e delle fatiche da lui usate per raunare de varie parti del mondo, quasi in un Theatro di Natura tutte le cose sublunari, come piante, animali et altre cose minerali. Et parimente vi s' insegna come si de' venir nella certa et necessaria cognitione d'alcuni medicamenti incerti et dubbij, ad utilità grandissima non solo de' medici, ma d'ogni altro studioso. All'Ill.mo et Ecc.mo S.or Giacomo Boncompagni castellano di S. Angelo.
 

Di modo che si vede che per tutti e luoghi la natura non è / avara in distribuire gli suoi doni per utile di noi mortali, o siano piante, o animali, o altre cose inanimate, da quali si possono per se soli usare semplicemente et, ancora, comporre tanta varietà di medicamenti, tutti per la diversità de mali che in noi generare si possono appropiati. Et tanta è l'infinità delle cose per la somma providentia de Dio prodotte, come ho io osservato in tanti luoghi. Di modo che, se l'intentione del medico sia di fare un' medicamento nel quale entrino molti semplici de diverse facultà et se per sorte uno non si ritruova, per essempio, che sia caldo et secco nel secondo grado, overo freddo et humido nel primo, et consimili, subito posto davanti gl'occhi chi ha la cognitione di queste cose altri di consimili facultà ritrovarà, quali noi ragionevolmente et prudentemente potiamo sostituire in suo luogo di quello che desideriamo et che non si truova in quel luogo.Ma si ha però d'avertire che, nel sostituire detti medicamenti, si ponga radice per radice, gomma per gomma, fiore per fiore, legno per legno, resina per resina, seme per seme, et non fare come alcuni hanno fatto (potendosi però fare), che indifferentemente per il frutto pongono il fiore, il legno per la radice, le foglie per il frutto. Il


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