Discorso naturale di Ulisse Aldrovandi. Nel quale si tratta in generale del suo Museo, e delle fatiche da lui usate per raunare de varie parti del mondo, quasi in un Theatro di Natura tutte le cose sublunari, come piante, animali et altre cose minerali. Et parimente vi s' insegna come si de' venir nella certa et necessaria cognitione d'alcuni medicamenti incerti et dubbij, ad utilità grandissima non solo de' medici, ma d'ogni altro studioso. All'Ill.mo et Ecc.mo S.or Giacomo Boncompagni castellano di S. Angelo.
 

queste piante et animali fanno mentione, interserendo quelle / a guisa di gioia nell'oro, acciò che ivi risplendano, come le corone ne capi di trionfanti.Conchiudiamo, adunque, che l'herbe et altre cose sono create da Dio per utilità grande dell'huomo, sopra quali ha l'imperio, però da tutti sono desiderate di essere conosciute con gran' desiderio et allegrezza.Noi veggiamo molti animali, quantunque senza ragione, havere havuto notitia di molte piante ne' proprii mali, essendosi servito di quelle ne' loro bisogni, havendo di più communicato l'uso et notitia di quelle a molti huomini, come potrei mostrare de molti.Non mancano piante che per insogno sono venute a notitia all'huomo, mostrate dal Grand'Iddio, mostrando per queste essere in quelle una gran' divinità, sì come noi vediamo essere accaduto ad Allessandro Magno, il quale per visione vidde un'herba salutifera per sanare le ferite del suo essercito, qual fu avvenenato appresso agl'Indi, et, essendo quella pianta cognita, subito fu sanato tutto l'essercito. Et questo lo testifica Q. Curtio nella guerra di esso Alessandro Magno presso al fine.Minerva parimente mostrò a Pericle il perdicio, così chiamato


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