1558-09-22 - Di Verona, ali 22 Settembre 1558.
 

quela abii auto di bele cose da messer Aluise romano, cosa che non ho auto mi che li son vicino: patientia. Per li grandi amalati che sono stati in Verona questa estate, non son andato in Monte Baldo; non mi trovo cosa per lei, ma venendomi non mancharò. Podendosi aver delle piante di aloe lì in Bologna, et radice di Colochasia, le pagaria asai: quela si degni darmi aviso. Per non tediarvi non sarò piu longo, solum dirovi che mi par che moreria desperato se non vi vedesse et godesse una volta; ma vi prego comandarmi senza rispeto. Mi dole che questo gentilomo non si abii lasato goder per eser intrigato cum una sì nobile compagnia. Cum tuto che da me per amor vostro sia stato ricercho, poso pregar ma non sforzar. Cum questo facio fine, umilmente basiandovi le mani mi raccomando.
Di Verona, ali 22 Settembre 1558.

Di Vostra Signoria umil servitore sempre
Francesco spicial a la Campana.

Desidero di quel bacharis del Matioli vederne una pianta" (1)


(1) nota: BUB, ms. 382, III, cc. 41r.-41v.; CERMENATI 1908, pp. 109-110.

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