1570-02-22 - Di Padova, dall'Horto Medicinale, a 22 di Febraro nel 1570.
 

Molto Magnifico Signor mio honorandissimo. Non mi è nova la et molta cortesia et molta gentilezza di V.S.; ben mi è novo intender che la mi chiami primo di questa profession, essendo tal titolo non mio ma suo proprio, per non havere lei pari né in cognition né in dovitia et scelttezza di cose rarissime. La ringratio sì di questo come d'altro, assicurandola che vivo suo servitore et partialissimo tal qual io mi sono.
Delle cose notate nel suo Catalogo li mando per adesso queste: Acacia Dodonei, Bamia, Ammi orientale, Corchorus Plini, Petroselinon Macedonicum Matthaeoli, Nil unius generis, Dend Serapionis duorum generum, Buna Aethiopum, Chrysanthemon Peruvianum, Oenanthe, Lactaris et Sida. Delle cose che non sono notate li mando le seguenti: Ithilal, Gilbeneg, Secacul, Azulacho di nova Spagna, Tabacho dal Brasil, Scorpioided Dodonei et Mechiuacan, radice hoggidì tanto famosa. Vostra Signoria mi commandarà ovunque mi conosce bono per servirla, che questo reputarò il maggior favor mi possa fare et le bacio la mano. Il nostro Signor Dio la conservi a longo. Di Padova, dall'Horto Medicinale, a 22 di Febraro nel 1570.

Di V.S.
Affettionatissimo servitor
Melchiore Guilandini (1)


(1) nota: BUB, ms. 382, I, c. 149r.; DE TONI 1911a, p. 170.

       Carta 149 a      

 

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