1555-01-04 - Di Padova alli 4 di Ianaro 1555.
 

Molto Magnifico et honorando signor mio

Avanti che io responda a quella della E.V., la quale, si bene mi ricordo, ricevi il secondo dì de Novembre, scriverò alquante parole intorno a un'altra materia. Il lator della presente è molto mio amico et patrone et sommamente da mi osservato et reverito, oltra che egli merita da ogni uno et da tutto il mondo insieme essere amato et essaltato per le sue singular virtù et gentilezza. Egli è veramente homo molto dotto, di medicina et philosophia peritissimo, et in lettere humane grece et latine eccellentissimo; chiamasi per nome messer Giovanni Carnario Fiandresse, et perché mi ha pregato per sua gratia, poichè era risoluto di andar a Roma per intertenirse lì per alcuni giorni et volendo passare per Bologna, fosse contento di fargli un puoco di favore apresso a qualcheduno di mei amici et patroni; et perché io non so, né manco cognosco altro amico et maior patrone il quale mi porti più affettione et amore di V.E., mi sono assicurato di raccomandar il sopra detto gentilhomo a lei pregandola sommamente gli voglia usar quelle medesime cortesie et gentilezze come che fosse presente mi in persona, et di questo ne haverò obligo grandissimo. Della lettura che ha havuta la E.V. mi sono allegrato assai et tanto maiormente me ne allegro quanto che sento anchora laudarvi più delle volte da quelli istessi scholari li quali vengono di là, li quali (1)


(1) nota: BUB, ms. 382, I, cc. 132r.-133r.; DE TONI 1911a, pp. 158-160.

       Carta 132 a       132 b 133 a     Vai a:  

 

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