1562-02-01 - Di Padova il primo di Febragio 1562.
 

Molto Magnifico et Eccellente Signor mio. Son debitor di risponder ad una sua di VIII d'Ottobre, alla quale se neanche la presente mia arreccarà quella risposta che lei aspettava, potrà da questo mio silentio facilmente comprender che io apunto son tanto informato di quelli nomi di Mirepso quanto lei intorno a quelli saperne accenna. Io, sì come per il passato cosi ancora adesso, faccio poco concetto di Mirepso et pari suoi. Insomma per hora non mi soccorre cosa alcuna di dirle intorno a quelle parole semibarbare, né vi ho pensato sopra molto, nemeno ho animo di volervi pensare. Mando a V.E. la Defensione de XX delli mei problemi, contra quali sin qui ha scritto il Matthioli, publicata per messer Paulo Hesso amico mio cordialissimo. Vostra Eccellenza la vederà et quando haverà il comodo mi scriverà il suo parere atorno, et ciò fara liberamente da real amico anteponendo sempre la verità ad ogni altro rispetto. Io quanto le sia affettionato le può far fede il Magnifico messer Antonio di Cavalli con cui spesso ragiono di lei. Il Clarissimo Signor suo padre venirà fra dui mesi Podestà a Padova. Penso si haverò bisogno di favori non mi mancaranno. Né mi occorrendo altro le bascio le mani. Il Signor Iddio la feliciti sempre. Di Padova il primo di Febragio 1562.

Di V.E.
Affettionatissimo servitore
Melchiore Guilandino (1)


(1) nota: BUB, ms. 382, I, c. 138r.; DE TONI 1911a, pp. 161-162.

       Carta 138 a      

 

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