1557-11-07 - Di Padova il dì VII di Novembre MDLVII.
 

Molto Magnifico Signor mio osservandissimo

Come refugio et sostegno mio vengo con questa lettera a pregar la S.V. che mi porga quello aiuto et favore che suole a' sui servidori come io che le sono più giorni ha dare, et priegola che se giammai hebbe in animo di farme servitio niuno che a questa fiata non manchi: il qual servitio et favore che da lei vorria è, come che intenderà, sono state sequestrate le mie robbe in dogana da un certo oste per quello ch'io le dissi quando era in Bologna, né so per qual mezzo le posse havere se prima non gli dò mallevadore, per il che non sapendo a cui ricorrere ho eletto V.S., la quale sapendo che non mi doverà mancare, priego che mi faccia tal servitio che di tutto quello che patirà per mio conto io gne ne sentirò grandissimo obbligo et sarognene buon sodisfattore. V.S. adonque sia contenta porgemi tale aiuto et favorire messer Compagno latore di questa in tutto che puole che sarà troppo quanto la voglia per ciò che egli tratterà tal causa; et se accadesse parlare al signor Vicelegato, V.S. havendo suo Zio signor Quaranta ha, poterà questo sinistro ancora per me pigliare facendo favorire questa causa per mezzo di S.S.. Et se più ch'io non dovemi ho ardir di noiarla mi scusi et perdoni, per ciò che l'amore che so che la mi porta mi fa passare il segno. Se la S.V. farà questo sarà cagione ch'io poterò attendere (1)


(1) : BUB, ms. 382, II, cc. 67r.-67v.

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