Eccellente Signor Ulisse salve etc.
Per questa la Vostra Eccellentia intenderà come ho receputo una vostra a me molto gratissima, insieme cum vintiuno simplici et rari quali mi sono stati carissimi, et li ho mostrati a lo Eccellente medico Montessoro quale è delli primi di questa cità, et è rarissimo et ha bona inteligentia di simplici. Certo li è stato di gran contento et l'ha avuto molto a charo, et desidera summamente conoscervi per averli mi deto della cortesia della Vostra Ecelentia et amorevoleza vostra: vi è in suo sechreto fato schiavo. Et certo meritamente non si potria dir tanto come voi seti amorevole et benigno; mai mi potrò domentichar la dolce vostra amorevoleza et benignità usata verso del vero vostro fidel servitore, quale mai si vedrà stancho in farvi cosa grata pur vi dignati comandarmi, né mai restarò predichar il bon nome vostro et vi prego caramente a comandarmi senza rispeto alcuno se sono bono di qua per la Vostra Eccellentia mi trovareti prontissimo al servirvi sempre perché altro non desidero. Questo basti senza far altre cerimonie. Credo areti auta una mia inseme cum una che va a lo Ecellente messer Lucha Ghinio vostro amicissimo, et una del signor Conte cum una schatola cum certi simplici che'l deto messer Lucha avea richiesto, ma mi dole che non sarà tropo servito, prima per eser inanti il tempo, l'altra per certi venti et neve che ha distruto il tuto sul Monte; pensati che subito receputa la litera di messer Lucha, il Conte mi mandò a chiamar et fu forcia lasar star ogni cosa et andar sul Monte per far cosa grata al Magnifico signor Conte, come anche a lo Eccellente messer Lucha, quale desidero farmeli servidore. Et cusì Vostra Eccellentia lo pregarà in nome mio che mi aceti come mi lo avelo per padrone, et mi comandi liberalmente che sarò sempre prontissimo in hobedirlo, et lo vederà in effeto. So che la Vostra Eccellentia non mi mancharà di farlo et farmeli racomandato, (1)
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