1554-07-25 - Di Verona a li 25 Luio 1554.
 

Eccellente Signor doctor salve etc.

Per una di Vostra Eccellentia del dì 7 del presente ho inteso il ben star de Vostra Eccellenza, cosa che molto mi ha piasuto et mi è stata tanto achara et grata quanto cosa ehe mai desiderasse per aver visto la benigna et dolce amorevolezza della Vostra Eccellentia, essendosi dignato schriver a uno vostro minimo servitore per la qual cosa rendovene infinitissime gratie. Et tanto più avendosi anche dignato di mandarmi 25 sorti de li vostri simplici quali mi è stati carissimi per esser cose rare, come quel miriophilo, l'aster aticho, il stichados, quel cedro, il meu et molti altri non sio mai cum che cosa remunerar la grande cortesia de la Signoria Vostra usata verso de mi, ma basta la tenirò apresso al core per perpetua memoria. Poi anche ho inteso come si è fata la Tiriacha non si pol far altro se non aver patientia; non mi difido che volendo anchor mi far cum tempro per gratia di quela non habia favor sì in li simplici come in ogni altro ingredienti, in quela pregandovi che cum vostro comodo vi dignati nararmi se posibile sarà come han fato ili sui sucedanei. Quanto a questo non tediarò piu a longo la Vostra Eccellentia, sol dirovi come messer Alvise mio compadre dopo la partita di qui insieme cum la Vostra Eccellentia ritornò per di qui dopo oto jorni cum nove cavali per la volta di Milano, ma non si fermò niente Fa dui giorni adesso che ho auto una sua dove mi avisa che l'è suli monti de sguizari, et vol cerchar li monti del Piamonte, siché fino ora non è tornato indrio, et mi avisa aver trovato di bele cose. Portando qualche cosa ne farò noto a la Vostra Eccellentia, poi dirovi come il Signor Conte Gentile molto si raccomanda a la Vostra Eccellentia et cusì messer Paulo Sanguene al quale ho dato la mità de' diti semplici. Per non aver tempo non mi estendero piu in longo, solum pregovi a far cum il mezo vostro veda l'ombilicus Veneris che zà vi disi et il meliloto vero, lo Eupatorio di Mesue, il lirio, la dragachanta et altri rari come la Vostra Eccellentia sia. Cum piu tempo mandarovi una poiiza di queli averò a charo saper siò che quela mi avisarà oferendomi anchor mi a quanto vaglio et posso pregandovi (1)


(1) nota: BUB, ms. 382, III, cc. 26r.-26v.; CERMENATI 1908, pp. 91-92.

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