1555-02-23 - Di Verona il dì 23 Febraro 1555
 

Magnifico et Eccellente signor

Per messer Giovan Batista Ferari nostro veronese, et mio honorato come fratel major, ali giorni pasati mandai una mia a la Vostra Eccellentia insieme il secondo geranio di Dioschoride. Fino hora non ho auto da Vostra Eccellentia alcuna risposta, salvo che adesso in nome vostro scusatione dal sudeto messer Gioan Batista cum scusarvi che sete tanto impedito. Certo vi ho per excusato, che credo quela eser occupatissimo nel serivere; ma ben voria che vi dignasti una sol volta al'anno mandarmi una vostra per l'amicitia che è fra noi. Hora senza cerimonie vi offerischo quanto vaglio et posso, dignandovi di comandarmi per queste bande di qua. A la Vostra Eccellentia comando et priego che nel far le opere vostre, come so che fate, teniate memoria del vostro servitor fidelissimo. Certo vi mandaria delle cose, ma resto, ché so vui esser copioxissimo dil tuto, et poi le dischomodità che si ha nel mandar inanti et indrio.
Ho poi scritto al mio messer Giovan Batista circha a quel Maranta che è stato qui in Verona da noi. Certo mi pensava fuse quello dove da noi fu ben visto et carezato, anci più mi li prestai sei scudi d'oro in oro quali mi domandò, dicendo che a Genova avea da levar certi denari cum una litera di cambio. Or basti, ma usela tuti: mi dole che costui abii fato vergogna a la nostra professione, ma ben voria cum qualche mezo intender chi è costui, se possibile fuse, vi prego, per amor mio usar un pocho di diligentia, et farmelo avisato, over dirlo a messer Joan Batista che me lo avisarà. Non altro per ora, salvo che a la Vostra Eccellentia bascio le mani et me li raccomando et offero. Cristo vi salvi. Ho pressa perché il meso parte. Di Verona il dì 23 Febraro 1555. Servitor di quela sempre
Francesco spicial a la Campana.

Vi ricordo della Cichoraria verucharia, del bacharis, dell'erba Giulia over Eupatorio di Mesue (1)


(1) nota: BUB, ms. 382, III, c. 37r.; CERMENATI 1908, p. 101.

       Carta 37 a      

 

Indietro