1558-11-02 - Di Verona, ali 2 Novembre 1558.
 

Molto Magnifico et Eccellente Signor dotor mio signor sempre osservandissimo

Molto mi sono state care quele della Vostra Eccellentia intendendo il ben star vostro; ringratio quela della sua amorevoleza circha al loto et altri simplici. Certo mi fareti grande piacer farmi parte di quela pianta qual tenete voi per loto in Bologna. Vero è che quelo che dipinge il Mattioli la folia non si confà né corrisponde, come dice Dioschorides, al Tripholio bituminoxo, overo asphaltites, ma del resto certo se li confà come nel fruto di qua da noi, et al gusto suave et dilectevole; pur mi rimeto, starò quieto quando vedrò quelo che mi mandara quelo che me aveti promeso ne le vostre. Vi avisai del horminio: non ho visto niente. So che avete da far asai, starò aspetar ancho che quela insieme mi mandi quel registro circha a li sucedanei per li nostri speciali, cosa che serà degna di laude et gloria de la Vostra Eccellentia. Ho insieme cum la vostra auta la dispensa de la Tiriacha; ve ne ringratio cum tuto il core, meterò questo obligo apreso li altri che tanti sino hora ve ne ho che non so come mai rimunerarvi, ma ben vi pregarò che vi degnate comandarmi se sono bono per di qua farvi cosa grata. Né punto vi dubitate che manchi di secharvi et costodirvi la Truta et Carpione, et a suo debito tempo ben sechi li mandarò insieme a qualche altra sorte di beli pesi del nostro lago et altri lochi. Non potresti pensar cun quanto desiderio sto aspetar hopere della Vostra Eccellentia, cun tanto desiderio come facea li Ebrei il Mesia. Ma fra tanto spero mandarvi il vero aconito pardalianche di Dioscoride et Teophrasto, et senza falo, non quelo ha mandato la Vostra Eccellentia al Gesnero dove sua Eccellentia ha posto fra quele sue lunarie nominando voi et messer Aluise romano. Basta, a suo luogo et tempo lo mandarò mi a la Vostra Eccellentia; però ne le opere vostre lasati per mi vostro servitor un cartoncino da meter il mio nome in tal simplice. Et perché so che quela è copiosa di asai cose et piante, mi risigarei mandarvi delle altre asai, ma dubito non mandar di quelo vi trovate avere. Parlando delle vere, però (1)


(1) nota: BUB, ms. 382, III, cc. 42r.-42v.; CERMENATI 1908, pp. 110-111.

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