1558-09-22 - Di Verona, ali 22 Settembre 1558.
 

Eccellente Signor mio sempre osservandissimo

Dopo scritta una quale inviava a la Vostra Eccellentia, mi è sopragionto una di la Vostra Eccellentia del dì 7 Settembre presente, quale mi consegnò il Magnifico signor Gasparo Schapi vostro nobile bolognese, quale mi è stata carissima sopra modo per intender della Vostra Eccellentia. Certo tutto mi ralegro quando sento della vostra bona amorevoleza et gentileza, et che quela si ricorda del suo fidelissimo servitore, dove vi oferischo quanto mi trovo et vaglio per lei. Ho inteso de la Truta et Carpione, non mancharò far ne abbiate uno per sorte ben condicionato, cum tuto che'l magnifico signor Gasparo soprascritto si parte da Verona et va sul lago di Garda, dove nase diti pesi et aferma che ne conzarà uno per sorte, né anche mi mancharò che di ogni altra cosa che quela si dignarà valersi de mi.
Di queli simplici che dite mandarmi mai ho visto niente da nisuno, cosa che me dispiace più che se avese perso X scudi. Patientia, so che quela non mancharà farmi parte di qualche bela coseta come è di solito vostro. Hora, dolcissimo patron, priegovi aiutarmi ne la composition della Tiriacha, idest ne li sucedanei, come si hanno governato queli che l'han fata in Bologna. Et per uno mezo farmi gratia di aver di quela Tera di malta, et aspalato, et qualche altro bono aviso. Dipoi quela si degni avisarmi la opinion sua circha al loto, arbore di Dioscoride, se credete che sia quel perlaro che deschrive il Matioli o non, et il medemo far dello Epitimo; quelo teneti, vi prego cum tuto il core, piliar per amor mio la pena et darmi aviso. Ho a core che (1)


(1) nota: BUB, ms. 382, III, cc. 41r.-41v.; CERMENATI 1908, pp. 109-110.

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