1554-07-30 - Di Verona, a li 30 Luio 1554.
 

Eccellente Signor doctor salve etc.

La presente non hostante un'altra scritami per inanti sarà per salutarvi et ringratiarvi cum tuto ii core della cortesia della Vostra Eccellentia usata verso del vostro cordial servitor quale vi ama più che lui stesso, pregandovi sempre cum tuta quella caldeza vi posso pregar a dignarvi de comandarmi che ciò facendo mi fareti creder che mi amati e mi vogliati bene. Ho visto quanto vi son al core per avervi dignato mandarmi queli 25 simplici quali mi sono stati gratissimi più che uno tesoro. Et tanto più venendo de le mani de Vostra Eccellentia li diti simplici li receveti dal Signor Conte mio patrone il quaie per infinite volte visi raccomanda. Sua Signoria et io siamo conferlti insieme et ho visto quanto li avisa quelo molto Eccellente dotor al quale la Vostra Eccellentia li ha dito per una cortesia del eser et amorevolezza de Sua Signoria et in suo nome ve ringratio asai, ma certo Sua Signoria et io vi restiamo schiavi et così a Sua Eccellentia per l'amorevoleza usata in averli scripto una sua al Signor Conte in proferirli di molti et moltl simplici; cosa che per quanto mi ha dito il Signor Conte credo il mandarà a torli avendo cusì raro giardino. Dipoi il Signor Conte conferito cum mi per richiesta di Sua Eccellentia di aconito da le due radise, et seme di sesali, et radice di Frasi, et una certa semenzina così da noi chiamata migliticharo a farli avere et anche delle altre asai del nostro Monte, et a posta andaroli a coliere perché per amor di Vostra Eccellentia et sua andaria in capo il mondo. Ma vi prego a dar aviso quelo teneti che sia quela sementina che dimanda per satisfarlo a pieno. Et cusì volendo altro dareti aviso che mi faticharò per l'obligo grande che vi tengo. Non mi estenderò più oltra, solum da novo ringratiarvi delli simplici a me mandati, ma vi prego et sublicho a dignarsi mandarmi questi simplici quali si contien in la presente poliza, se li aveti; non avendoli, avisatimi il parer vostro di essi perché a me sono dubiosi. Et spero da la Vostra Eccellentia eser chiarito, perdonandomi se fusse prosuntuoxo in dimandar causa ne il gran desiderio che ne ho di tal cosa, e perchée volio montar a cavalo adesso adesso per andar al Montebaldo. Farò fine in pressa, et me vi raccomando et offero. Cristo vi salvi. Di Verona, a li 30 Luio 1554.
Vostro Servitor
Francesco Calzolari spicial a la Campana" (1)


(1) nota: BUB, ms. 382, III, c. 36r.; CERMENATI 1908, pp. 92-93.

       Carta 36 a      

 

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