1571-09-09 - Di Adri li 9 Settembre 1571.
 

Molto Magnifico et Eccellente Signor mio osservandissimo

La venuta di hora di Annibal nostro de qui mi è stata oltra modo cara, et di tanto più mio contento questo che vedo V.S. cortesissima per sua gratia et bontà, amando et come proprio ne era accertato da Annibal istesso per ogni suo aviso ch'io havea, di che egli stesso con tutta casa nostra gliene restiamo con perpetuo et infinito obligo, et la Maestà de Dio, per sua bontà supplendo a quel che mai potrano bastar le forze nostre, remunerarà V.S. di tal et tanta sua amorevolezza. Et perché il mio signor eccellente la rea fortuna da sei anni in qua mi tien da ogni hora et tempo opresso che non mi lassa pigliar fiato, perciò non posso di me proprio dispor da un giorno a l'altro nel soccorer pur anco a me stesso. Annibal proprio se ne è in parte chiarito, che di un racolto qual disgratia ho havuto che a par de' miei vicini mi contento per poco meno di scudi 400, non mi è restato grano da mangiare né da seminare, né perciò ho potuto aguagliar a cento scudi li miei debiti di quest'anno, et questo causa che il scorer de' miei creditori dell'anno passato mi si è ingrossato tanto adosso che non mi è bastato a suplir questo racolto. Tengo però tanta (1)


(1) nota: BUB, ms. 382, IV, cc. 372r.-373r.

       Carta 372 a       372 b 373 a     Vai a:  

 

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