1554-07-06 - Da Verona alli VI Luglio 1554.
 

Magnifico et Excellente Signor mio osserandissimo. Alli giorni passati hebbi l'amorevolissima lettera di V.E. la qual mi fu sopra modo carissima per intender di lei rispetto alla osservancia ch'io li porto. Hebbi insieme il libro delle piante che V.E. drizza al nostro messer Francesco spicial alla Campana, le qual piante volsi vedere insieme con il detto messer Francesco et poi le detti subito a lui; furno care a lui, et a me di grandissimo apiacer a vederle, così ringrazio V.S. delle sue amorevolissime offerte, et li resto sopra modo obligato. Sì come li son obligatissimo che per suo mezzo mi ha aquistato la gratia del Excellente medico messer Lucha tanto gentilissimo et humanissimo che mi immagino che V.E. li haverà detto, mosso dal amor che per sua gratia mi porta, molte cose di me, et tante, che poi allo effetto non corrisponderranno, et tutta la colpa sarà manifestamente sua, che si conoscerà che l'affecione che mi porta li haverà fatto far indicio che serà molto fuora di termini. Basta, sia pur come si voglia, io mi conserverò nel animo questo amico virtuosissimo et lo tenirò nel numero delli maggiori, offerendomi sempre in tutto quello che potrò farli servicio, et ne rendo anche gracia a V.E. pregandola come la si ritorna insieme, siccome è stata principio del amicizia, continuarmi nella bona gratia sua, et farmeli spesso raccomandato. Io scrivo una lettera a S.E. al meglio che so, ma maggior officio serà quello che la V.E. farà in viva voce. Di quelle cose che S.E. mi ricerca nella sua lettera, io le manderò quanto più presto sia possibile, et se in conto alcuno vaglio in servicio di S.E. per gratia vi suplico a comandarmi senza rispetto. Quanto al bisogno del mio giardino non so che altro dirli, perché la E.V. l'ha veduto et sa di quello che ha bisogno; mi serà caro che V.E. lo dipinga nel animo del Excellente messer Lucha et dirli del sito. Altro non mi occore che dir a V.E. se non che son tutto suo et infinitamente mio fratello et io ci raccomandiamo et offeriamo. Qui alligato è una del nostro messer Francesco et una che va al Excellentissimo messer Lucha al qual mi raccomando con riverentia.
Da Verona alli VI Luglio 1554.

De V.S.
Servitore Gentile della Torre (1)


(1) nota: BUB, ms. 382, I, c. 164r.; DE TONI 1923, pp. 150-151.

       Carta 164 a      

 

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