1554-08-18 - Da Verona alli 18 Avosto 1554.
 

Molto Magnifico et Excellente Signor mio osservandissimo. Alli dì passati scrissi a V.E. et insieme al Excellente messer Luca: credo che haverà havuto le lettere et però non replicarò altro di quello li scriveva. Questa serà solum per visitar et salutar V.E. et dirli che la suplico a tenermi in bona gratia sua, et racordarli che la osservo et reverisco per le virtù et amorevolezze sue, et in tutto son suo con desiderio grande di farli servizio pur che si degni comandarmi, facendola certa che sempre che mi comanderà mi farà favore.
Qui incluso è una lettera al Excellente messer Luca Ghino: prego V.E. li faci haver bon ricapito, et a presso mi tenga in la sua gratia racordandoli il bisogno che ha li mei giardini di qualche cosa rara. V.E. è stata quella che mi ha acquistata la sua amicitia, del che ne ho infinito obligo; la suplico anche, sì come è stata principio, a non mi lasciare nel camino fin tanto che son ben impresso nel animo di tanto raro et Excellente et gentil gentilhomo come intendo che è lo Excellente messer Luca. Non li scrivo troppe parole per non attediarlo, remetendome alla viva voce di V.E. che habbi a suplire dove mancho io. Racordo anchora a V.E. che serà qui il tempo di beneficiare li giardini et so che la E.V. ha qualche rara cosa o di semenza o di piante, però la suplico ad honorarmi in questo di qualche gentilezza che ne haverò perpetuo obligo, offrendomi sempre paratissimo dove li potrò far servicio. Et con questo in sua bona gratia quanto vaglio mi raccomando et offero. Da Verona alli 18 Avosto 1554.

De V.S.
Servitore Gentile della Torre (1)


(1) nota: BUB, ms. 382, I, c. 165r.; DE TONI 1923, p. 151.

       Carta 165 a      

 

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