Mio signore. Egli sia certo che io non mi scordo de S.E., ma la occasione non viene. Io quest'anno non son stato in luoghi marini da potere aver vosa nova né vechia. Poi io son stato male alla morte, ma se Idio me presta il suo favore quest'anno spero far pasazo per la costa degli Epiroti et vedere il Poloponense et se mi serà concesso forse passare più avanti, ove gli prometo a ricordarme de V.E. et gli farò vedere il tutto andando. Quanto al parento del Gisnero egli qui ma non so il nome né meno lo posso saper per questa volta perché lui è a Venezia, ma per un'altra mia vi avisarò il tutto. Poi mi ralegro degli honori suoi che questi Signori vostri che vi danno (meritamente perhò). Io non posso più a lungo scrivere che son fresco dal male che apena tengo la penna in mano, per tanto V.S. mi perdona. Il Signore Idio da mal vi guarda. In Padova li 12 Febraro del '60.
Di V.E. servitore Alouigi A. erbario (1)
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