Carissimo il mio Signor Ulisse
Io fin hora ho ritardato tanto in scriverli et mandarli qualche coseta, rispetto che havevo posto in esicationi alcuni pessi et per mala sorte le gate li hanno guasti tutti; ma ho posto ordine, adesso che veranno pigliate qualche mie diversità et non mancherò in suplire a quello che per disgratia io ho mancato. Hor questa sera solum per salutarvi et dimostrarvi il mio carissimo signor eccellente come son et serò sempre suo, et la si degni pur a comandarmi. Vi mando 18 zipole, 4 di Hyacinti et 13 di narcissi, et penso ne sia di doppi a ciò presentiate a qualche vostro amico che se ne diletta, et uno involto in carta la qual fa una lanugine come bombaso et non ho veduto quello che la produce: se Vostra Eccellenza ne sa qualcosa et se le ne ha più veduta si degni darmi nova. Io desidero et espetto le cose che nel passato Autunno la mi promesse, ma per il Sciuto penso la restassi, ma sopra modo io desidero; de il Ladano dalle foglie di Lauro perché mi son manca; et anche la Argentea mi son morta et il seme che di lei ho seminato non son fatto a perfectione; di quelli semi che mi mandasti di quel albero con foglia di popolo nero et fiori azuri in racemi non son nati per esser vechissimi et sopra tutte le cose ne desio; Frutex mirto similis hebbi dal Ghyno; Nepa seu scorpio Theophrasti; et se altro de novo la si ritrova si degni participare che io non mancherò. Ho seminate di molte cose di luntani paesi, tra le qualle ne sono da 12 cose mandate da Machio dal Caiero (1), et di tutto quello vederò ne hareti la parte vostra. Offerendomi sempre promptissimo alli servitii vostri
Di Vinetia alli 15 Marzo del '60
Vostro amorevolissimo fratello Pietro Antonio Michiel (1)
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