1560-11-01 - De Vinetia al primo Novembre del '60
 

Eccellente il mio Carissimo Signor fratello

Havendo nelli passati giorni rizepute sue amorevolissime con due piantine de il Albero populus similis a me assai grate, ma me ne son nate in quantità. Li mando uno botone con il seme dentro di Bamia aciò la vegha meglio a quello si potrebbe acompagnare dandomi poi aviso. Il suo fiore si viene dirò come quello di la herba ungarica Gualtieri, overo Alcea Veneta, ma el non si apre del tutto pocho dimostrandosi con una apertura dinanti nella sua casela dove l’uscisce, di colore che nel palido ci contiene del luteo alquanto, et dentro tinto di pavonazo. Mandovi una siliqua simil a quella del Leandro la qual son de il Corcorus vi mandai, et la pianta di esse molto per tutto fino abasso tra le frondi si carica et ne viene due et tre l’una apresso a l’altra. Vi mando due foglie ancora di una pianta simile alla Herba paralisis del Tragho, ma se son altre desidero mi illuminate. Altro per hora non ho con che visitarvi, ma espetto da molte parte della roba assai. Se non haveti le mostre de il vero aspalato con le foglie di ceci et il tronco purpurescente ve ne manderò. De il piretro del Matiolo starò in espettacione come la mi scrive, et d’ogni altra la sa ch’io desio. Circa alle Cipole vi son nate non è dubio che li grandi fredi li nuocono, ma sanza ponerle in casele et casele le farete coprir con stuore et sempre si vide il sole di scoprirle, et questo serà il suo meglio. Nel resto il Signor il feliciti.

De Vinetia al primo Novembre del '60

Di V.S. Eccellente
Pietro Antonio Michiel (1)


(1) nota: BUB, ms. 382, I, c. 192r.; DE TONI 1908, p. 59.

       Carta 192 a      

 

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