Carissimo il mio Eccellentissimo Signor
Mi son data occasione in salutarvi da una specie di phylitis, se così vi pare, vi mando, et una radice di Angelica, non scio però se sia la vostra, et anche alcune mostre di bolamio di varii colori con agrato odore. Et sempre che harò cose che mi parà tenghi del novo a me, se non a V.S. Eccellenza parteciparò. Io ho presentito come Vostra Eccellenza ha rizeputo in casa sua il fiol del magnifico messer Massimo Valier, dunde ne ho rezeputo uno contento grandissimo per essere lui mio fratello antiquissimo et compagno di calza. Dunde la sarà contenta se possibil è agiungere favori a favori in nome mio et la si sforzerà di farli quella amorevol et agrata compagnia come scio la farebbe a io stesso. Io scio bene anche che le mie parole sono superflue conoscendovi tale quale sete che non sparagniate mai punto in usar termini amorevoli et cortesi verso a cui non doveresti non che a tali simili, ma l’offitio che facio con V.S. il faccio per mia sodisfacione et non perché conosca fazzi bisognio con Vostra Eccellenza, a tal che V.S. serà contenta di usare qualche parolina quando la li scriverà a Sua M.a di la caldezza et desiderio che ho usato con V.S. Eccellente in raccomandarlovi, abenché superfluo come deto. Nel resto sempre alli suoi servitii, la si racorderà di procaziar per li semi che io desio.
Alli 3 Giugno del '61 in Venetia
Pietro Antonio Michiel (1)
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